TIRANNI EVOLUTI

di Giorgio Pattera

 

Una delle domande che più frequentemente ci viene rivolta al termine delle nostre conferenze divulgative, quando si apre il dibattito col pubblico, recita così: << Ammesso che esistano entità aliene che visitano il nostro pianeta, qual è il loro atteggiamento nei confronti dei terrestri ? Sono "buoni" o "cattivi" ? >>.

Al che mi sento di ribattere: se lo sapessimo, forse non saremmo qui a discuterne.

Non è certo una risposta per eludere (e deludere) gli interlocutori: allo stato attuale possiamo solo tentare di formulare delle ipotesi, in base ai dati (per fortuna sempre più numerosi) che ogni giorno riusciamo a mettere insieme.

Anzitutto possiamo tranquillamente ipotizzare che, come sulla Terra (minuscolo granello di sabbia nell’immensità cosmica) esistono numerose "razze" di animali, innumerevoli di vegetali ed almeno tre di umani, così in altri pianeti della nostra galassia o in altre galassie possano esistere più "categorie" di esseri (per noi) alieni, non necessariamente fra loro identiche. Ma il problema, comunque, non va visto in questi termini: a mio avviso occorre prima chiarire (e chiarirci) quale può essere il significato di "buono" o "cattivo" nell’ambito delle interazioni terrestri-alieni. Cosa alquanto ardua, come l’eterno dilemma sul concetto di "bellezza ", in quanto dovremmo conoscere l’intima essenza di questi extraterrestri (sempre che esistano); e invece, a malapena, ne scorgiamo di sfuggita la morfologia esteriore, dato che sembra ormai certa, almeno per il momento, la loro indisponibilità ad avviare un contatto "ufficiale", duraturo ed esplicito; questo almeno a livello di massa…

Si potrebbe prendere a prestito, allora, una massima evangelica ben nota anche ai non-credenti e sempre valida perché derivante dalle leggi (genetiche) della Natura: << Un (buon) albero si riconosce dai (buoni) frutti che produce (-rrà) >>, le parentesi sono mie. Ma forse un esempio, banale ma significativo, può rendere meglio il senso della frase precedente. Quando il bambino, per soddisfare la propria curiosità (legittima), si appresta ad infilare le dita nella presa di corrente, riceve un sonoro ceffone dal genitore; questo, per lui, è "male", non solo fisico ma soprattutto "interiore" (ma come: la stessa persona che mi riserva attenzioni, coccole e cibo ora mi si rivolta contro ? PERCHE’ ?). Solo molto più tardi il bambino, acquisita la facoltà raziocinante, si renderà conto che l’azione (in sé e per sé violenta) del genitore era determinata dall’esigenza di evitargli un pericolo: ed in quel momento della vita l’unico modo per fargli associare (checché ne dicano gli psicologi <<New Age>>) i concetti <<male "fisico" = azione da non ripetere>> consiste, per l’appunto, nello "schiaffone" (ammetto che esisterebbe un altro sistema per scongiurare quel pericolo: coprire gli ingressi delle prese di corrente con gli appositi "tappi" , ma quel giorno, nel negozio sotto casa, li avevano finiti…)

Non a caso ho voluto intitolare questo lavoro <<Tiranni evoluti >>, in riferimento agli extraterrestri, purché si accetti del termine "tiranno" il significato originale (dal greco TurannoV = governatore assoluto, dominatore). In altre parole, secondo la tesi che vado a sostenere, il genere umano si troverebbe in una situazione di "sottomissione" più o meno inconscia alle attività che gli alieni esplicano nel nostro pianeta e sui suoi abitanti. Per motivi ancora in gran parte ignoti, ma che possono col tempo svelarsi ad un attento e meticoloso "raccoglitore di dati", quale lo studioso degli UFO e dei fenomeni ad essi correlati deve essere.

Per suffragare questa tesi, mi avvarrò dei pensieri di alcuni autori, che sembrano convergere tutti nella medesima direzione, pur partendo da constatazioni diverse e seguendo strade solo in apparenza prive di punti in comune.

Prima ancora di chiederci, proprio come nell’esempio del bambino e delle prese di corrente, perché gli alieni si comportano con noi terrestri in un certo modo (mi riferisco specialmente ai casi di "abductions"), occorrerebbe interrogarsi: << Cosa vogliono da noi ? >>. Di conseguenza la risposta non può essere che una: << Qualcosa che NOI abbiamo e quindi, volenti o nolenti, possiamo fornir loro >>.

Il primo ad intuire questa situazione (indubbiamente un po’…indigesta per l’uomo!) fu il Prof. Corrado Malanga, ricercatore presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Pisa; il quale, facendoci partecipi qualche anno fa delle sue convinzioni, ci confidava di non essere ancora giunto all’identificazione del "quid" alla base del comportamento degli E.T.. Un supporto interessante a questa tesi è costituito senza dubbio dallo studio, puntiglioso e documentato, di Salvador Freixedo, autore di numerosi lavori sull’argomento (vedi bibliografia in calce), il quale, in base alle proprie decennali ricerche, non esita a puntare "l’indice accusatore" contro tutte quelle manifestazioni, a commistione ufo-teologico-paranormale, che da sempre costituiscono un non trascurabile impatto emozionale nella storia dell’evoluzione umana.

Per produrre ed ottenere CHE COSA ?

Potrei già anticipare la risposta, ma preferisco avanzare per gradi, aggiungendo prove e testimonianze.

Partendo dal dato di fatto che tutte le apparizioni di divinità sono precedute e seguite dall’avvistamento di "globi luminosi, nubi dall’aspetto irreale e navi di luce" (fenomeni comuni anche alla tematica UFO), Freixedo ipotizza che la matrice delle due manifestazioni possa essere la stessa; il che giustificherebbe la natura confusa e spesso contraddittoria dei messaggi in esse rivelati. Una dimostrazione ? La dottrina cristiana (A.M.Alessi) sostiene che << Gesù è sempre rispettoso della libertà umana e, prima di agire su un’anima, chiede il suo libero e completo consenso >>. Ciò, tuttavia, sembra non verificarsi sempre: ad es. nel caso delle apparizioni di El Escorial, in cui la veggente (Amparo, 1980) venne "invitata da una voce sconosciuta a pregare e subire grandi sofferenze per ottenere la pace nel mondo e la conversione dei peccatori". Immediatamente la testimone cominciò ad avvertire dolori fortissimi e cercò di ribellarsi: <<Perché mi fai questo?>>. Risposta: <<Questa è la sofferenza di Cristo durante la Passione: anche tu devi provare lo stesso dolore!>>. Di nuovo la teste: <<Non posso resistere!>>, ma le sofferenze continuarono, finché la Amparo, resa edotta dell’identità della "voce" (la Vergine Maria), si arrese senza condizioni alle torture che la affliggevano, considerandosi "creatura prescelta e privilegiata".

Così come "creature scelte e privilegiate" si definiscono i cosiddetti "contattisti" (o "contattati da entità extraterrestri" che dir si voglia), come Adamski, Siragusa, Vorilhon e Bongiovanni, ai quali, similmente a ciò che accadde ai "veggenti" delle apparizioni mariane (Lourdes, Fatima, Medjugorje), viene richiesto dalle (presunte) entità aliene di diffondere il messaggio ecologista per la salvaguardia del pianeta, fare proselitismo a livello globale e addirittura (nel caso del contattista francese) erigere un "santuario" nel luogo ove era avvenuto il primo contatto; santuario ove potessero accorrere e radunarsi le genti di tutto il mondo.

A CHE SCOPO ?

La risposta potrebbe venire da questo passo, tratto da <<UFO: una minaccia per l’umanità?>> dello stesso Freixedo: << …L’energia psichica prodotta dal cervello umano, nel momento in cui il soggetto si trova in PARTICOLARI STATI EMOZIONALI, costituisce una grande fonte d’interesse per questi misteriosi visitatori spaziali…Per questo motivo molti di loro (gli alieni), senza che l’uomo possa rendersene conto, tendono a manipolare il nostro inconscio per disporlo in un determinato stato d’animo, in modo che l’encefalo inizi a produrre CIO’ CHE A LORO SERVE…>>. E piano piano ci stiamo avvicinando al nòcciolo del problema; ma che cos’è che a "loro" serve ?

Per cercare di rispondere a questa domanda, ho provato a chiedermi cosa succede in ognuno di noi, a livello fisiologico e biochimico, quando è preda di un intenso stato emozionale (ansia, eccitazione, dolore, angoscia, odio, disperazione), ovvero quando accede ad uno "stato alterato di coscienza": apposta etichettiamo i nostri simili con una frase ricorrente, che, se priva di malignità o disprezzo, rende bene l’idea! (<<Poveretto, è "fuori di testa": ha perso il lavoro…>>). Ebbene, le ricerche mi hanno portato alla conclusione che gli stati alterati di coscienza stimolano la produzione nell’organismo umano di particolari sostanze, chiamate enkefaline o endorfine: si tratta di neurotrasmettitori o, meglio, neuromodulatori, che espletano la funzione di inibire o attenuare le sensazioni dolorifiche, sia di natura somatica che psichica; non per nulla qualche autore, celiando, le ha soprannominate "le molecole delle gioia".

 

Possiedono la caratteristica, tutta speciale, di essere prodotte sia negli stati di esaltazione che in quelli di depressione; si potrebbero paragonare grossolanamente al percorso del pistone nel cilindro del motore a scoppio: il rendimento del motore è ottimale se l’alternanza ciclica delle posizioni di "punto morto superiore / punto morto inferiore" risulta armonica. In altre parole, il "proprietario" del corpo umano che ha in circolo un elevato tasso endorfinico si trova in uno stato di "beatitudine", che lo induce a continuare a produrre endorfine; viceversa, durante uno stato depressivo, l’organismo ubbidisce all’istinto "biologico" della sopravvivenza (che determina, ad es., lo svenimento), accelerando la sintesi delle endorfine, per riportare il soggetto ad una condizione "normale". Tuttavia, se l’organismo rimane per un tempo troppo prolungato nel punto morto inferiore, perde progressivamente la capacità di produrre endorfine: il motore, dunque, "grippa". Questo, in buona sostanza, conferma il vecchio adagio: << Per risalire, occorre aver toccato il fondo…>>.

Devo aggiungere altresì che la produzione di endorfine avviene spontaneamente anche in stati alterati di coscienza meno comuni, quali l’estasi mistica, l’ipnosi regressiva, la meditazione trascendentale, la preghiera collettiva e persino in seguito ad agopuntura.

Decisi di esporre queste mie considerazioni in occasione dell’ << 8° Simposio mondiale sugli oggetti volanti non identificati e fenomeni connessi >>, svoltosi nella Repubblica di S.Marino nel giugno 2000, riscuotendo apprezzamenti lusinghieri, che mi hanno incoraggiato a proseguire le ricerche nella stessa direzione.

Quasi a conferma delle mie intuizioni, nel n.° 3 del periodico << Stargate >>, pubblicato a simposio terminato, il Prof. Malanga aveva occasione di riprendere l’argomento e nell’articolo << Estasi bidimensionale >>, a proposito delle apparizioni mariane, scrive (cito testualmente): <<…Pregate – comunica il messaggio della Madonna -, soffrite, pentitevi !; il che, letto diversamente, suona come:…spremete le vostre endorfine fino in fondo…>>.

Tutto questo a quale scopo ? Legittimo, non legittimo ? E qui si torna al discorso iniziale: non disponiamo attualmente di dati sufficienti per far pendere il piatto della bilancia da una parte o dall’altra.

Qualcuno (ad es. la scuola di pensiero di Ramtha) ipotizza che CERTE "razze" di esseri superiori siano talmente avanzate a livello tecnologico da aver "dismesso" le facoltà spirituali: non sarebbero più in grado, in altri termini, di provare emozioni e quindi di produrre endorfine; per cui le "preleverebbero", già sintetizzate, dall’uomo.

Altri (Brian O’Leary, astronomo dell’Università di California, consulente NASA per i programmi Apollo e Mariner) ritiene che solo mediante uno stato alterato di coscienza, tipo quello indotto dalle endorfine, si possano superare barriere apparentemente insormontabili (quali spazio, tempo e dimensioni extra-reali), proprio come sembrano fare gli alieni a bordo degli UFO. Sarebbero quindi "loro", in definitiva, che cercherebbero di insegnarci come raggiungere e superare la soglia che innesca il contatto…

Queste potrebbero essere alcune delle spiegazioni scientifiche di ciò che vogliono da noi queste entità supra-terrene (le chiameremo così per non dar adito ad equivoci) e del motivo per cui intervengono, talvolta in maniera massiccia, sulla psiche umana.

Se a qualcuno può interessare la mia opinione personale, che troverà condensata nella tabella riassuntiva inserita al termine del presente lavoro, posso azzardare l’ipotesi che ALCUNE di queste entità extraterrestri (extra- nel senso di "estranee" alla realtà oggettiva del Pianeta), sia che appaiano sotto forma di divinità che di umanoidi, si mostrino deliberatamente all’uomo, isolato o in gruppo, per indurlo in uno stato alterato di coscienza (esaltazione, estasi o, al contrario, angoscia, terrore), che scateni "in tempo reale" la produzione di endorfine (certi neuro-ormoni vengono secreti in pochi secondi e rimangono in circolo fino a 45’ ).

È forse per questo motivo che vengono preferiti, sia nei fenomeni mariani che in quelli alieni, i bambini o le persone di modesta estrazione sociale, quali testimoni degli avvistamenti: è noto infatti che proprio i soggetti in età giovanile o quelli che hanno meno "barriere" culturali sono i più recettivi dal punto di vista emozionale, raggiungendo il massimo livello di concentrazione delle endorfine intorno ai 10 anni. Questo a livello di "screening", per testare gli individui maggiormente idonei ai (loro) scopi. Una volta individuati, col sistema delle "abductions" impianterebbero in essi un "microchip" in grado di monitorare e modulare costantemente il loro tasso endorfinico. Questo potrebbe spiegare, inoltre, il fenomeno dei "repeaters", vale a dire l’interesse che, in alcuni casi, gli alieni riservano per buona parte della vita allo stesso individuo. Ma la cosa più sconcertante è che anche i familiari (per lo più ascendenti e discendenti diretti: padre/madre ® figli/fratelli ® nipoti) sono "seguiti" nel tempo dai fenomeni di rapimento, segno probabile della trasmissione in linea retta dei requisiti genetici (loro) necessari.

Quindi l’impianto di "microchips" servirebbe, stabilizzando la produzione endorfinica, a favorire le successive "abductions", nel corso delle quali ai malcapitati verrebbero prelevate (il condizionale è d’obbligo) le cellule germinali, a scopo di manipolazioni genetiche. A VANTAGGIO DI CHI ?

 

BIBLIOGRAFIA

S.Freixedo – LE APPARIZIONI MARIANE – Hobby & Work, 1993

S.Freixedo – STORIA DEL FENOMENO UFO – Hobby & Work, 1993

S.Freixedo – CONTATTATI DAGLI UFO ! – Hobby & Work, 1993

S.Freixedo – ABITANTI OCCULTI DEL PIANETA – Hobby & Work, 1993

S.Freixedo – UFO: UNA MINACCIA PER L’UMANITA’ ? – Hobby & Work, 1993

Ramtha – ESSERI INTERSTELLARI – Macro Edizioni, 1998

Brian O’Leary – EXPLORING INNER AND OUTER SPACE – North Atlantic Books, 1989

J.Lawson – ENDORFINE – B.I.S., 1999

<< STARGATE >>, anno 1°, n.° 3, giugno 2000

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