BREVE RELAZIONE SULLE INDAGINI BIO-CHIMICHE

 

EFFETTUATE SU MATERIALE ORGANICO di Giorgio Pattera

Nei giorni scorsi l’amico e collega del CUN di Milano, Gigi Barone, ha provveduto ad inviarmi un reperto "sospetto", appartenente ad una ragazza sua conoscente, presunta oggetto di "missing time", la quale aveva richiesto la sua consulenza per cercare di trovare risposte a strani fenomeni che le erano occorsi.

Tale reperto consisteva in un portafoglio in pelle nera, ricordo del padre defunto che la giovane tiene sempre in borsetta, che presentava sulle superfici sia esterna che interna, ma soprattutto su quest’ultima, evidenti chiazze costituite da materiale pulverulento, di colore giallo-verde (come la scorza di un limone non del tutto maturo), tenacemente adeso alla superficie stessa.

Ho provveduto a "grattare" tale materiale (non senza fatica, anche per non danneggiare il portafoglio) con la lama di un bisturi sterile, raccogliendone così un quantitativo sufficiente per alcune indagini di base.

Vale la pena di ricordare, a solo scopo culturale, che il suddetto genere di Miceti è stato di fondamentale importanza nella storia della Medicina, in quanto precursore di un’importantissima famiglia di antibiotici (le Penicilline, appunto), scoperta casualmente da Fleming nel 1929 ed ora prodotte sinteticamente, su scala industriale.

I funghi appartenenti al genere Penicillium, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sono comunissimi e diffusissimi ovunque (nell’aria, nel suolo, sulla frutta, sulla carta, sul legno, sui cordami e, per l’appunto, sul cuoio). Molti di questi sono estremamente utili all’uomo (a parte la produzione di antibiotici): contribuiscono alla decomposizione delle sostanze organiche ed alla rimessa in circolo dei loro preziosi elementi (principio di Lavoisier: << Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma >>). Visto che il "committente" della mia ricerca è originario della Lombardia (regione famosa, tra l’altro, per il Gorgonzola), "la domanda sorge spontanea": cosa farebbe senza il Penicillium ? Senza questo fungo il prelibato formaggio (a chi piace) non potrebbe "maturare" ed assumere quel gusto caratteristico !

Al di là delle considerazioni botanico-gastronomiche, mi sentirei a questo punto di formulare alcune ipotesi circa l’insolita presenza del materiale fungino sul portafoglio della ragazza. Escludendo a priori la burla o la messinscena e dando credibilità al suo racconto dei 40 minuti di "missing time", non posso far a meno di rilevare che la giustificazione della flora fungina sulla pelle del portafogli è, comunque, alquanto ardua.

Questo per una serie di motivi:

  1. – Il procedimento di conciatura della pelle (impiego di tannini o altre sostanze chimiche) ha lo scopo di rendere la pelle stessa IMPUTRESCIBILE, cioè non attaccabile da agenti biologici (batteri e funghi); pertanto, se conciata bene, una pelle NON dovrebbe consentire lo sviluppo di questi microrganismi.
  2. - Qualora gli agenti chimici concianti non siano riusciti a diffondersi negli strati profondi della pelle, in caso di procedimento affrettato (cosa possibile nella produzione "in serie" a basso costo), occorrono in ogni caso un periodo di tempo alquanto prolungato (7-21 gg.) e condizioni ben precise di umidità (>> 70%) e temperatura (@ 25°C) per consentire al Penicillium di svilupparsi in maniera così macroscopica. Non certo 40 minuti, dunque; a meno che…
  3. – A meno che non si vogliano applicare al caso i calcoli teorici del compianto Roberto Balbi, della Sede CUN di Genova. Egli era giunto alla conclusione, partendo dagli effetti fisici e somatici osservati sul datario dell’orologio e sulla crescita della barba del caporale Valdès (Cile, 25/04/77), "sparito" sotto gli occhi dei suoi commilitoni e ricomparso nello stesso punto dopo 15 minuti, che nell’altra dimensione, quella cioè in cui verrebbero trascinati coloro che subiscono le "abductions", il tempo scorre molto più velocemente. Cioè: ad uno dei nostri minuti corrisponderebbero, "da loro", 8 ore; quindi 40 dei "nostri" minuti equivarrebbero a 320 ore = 13,3 giorni "nostri". Un periodo di tempo, questo, ragionevolmente sufficiente a permettere l’insediamento e lo sviluppo del Penicillium sul portafoglio; purché, ripeto, siano rispettati i "range" di umidità e temperatura di cui sopra.

 


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