"OVNI tra DUBBI e CERTEZZE"

 

Breve introduzione all’OVNILOGIA focalizzata sulla questione se

CREDERE o NON CREDERE all’ESISTENZA degli OVNI.

 

 

Premessa

Considerando che le definizioni sono necessarie per rendere chiara ed il più possibile precisa un’analisi seria, prima di iniziare l’approfondimento del tema prefissato, ritengo opportuno elencare le definizioni, da me accettate, di alcuni dei vocaboli che saranno usati nel contesto di questa presentazione.

Che cosa intendo per; OVNI; Ovnilogia; Ovnilogo!

OVNI: è l’acronimo di Oggetto Volante Non Identificato.

Ovnilogia: è la Scienza che studia le proprietà, le azioni e le documentazioni relative agli oggetti volanti non identificati ed avanza ipotesi circa la loro natura, le loro caratteristiche e le leggi fisiche cui gli OVNI sembrano obbedire.

Ovnilogo: è lo Studioso di Ovnilogia.

Desidero inoltre riportare alcune riflessioni che, a mio avviso, chiariscono in maniera arguta e concisa i termini del problema e le idee che affronterò.

La prima è di Goethe il quale sostiene che:

<Vi sono delle persone che non si allontanano mai perché non si mettono mai in cammino.>

L’altra è una boutade di Vukovic riservata alla psicologia, ma che può essere integralmente trasferita all’Ovnilogia:

<Molto di quello che si può dire, non è detto; molto di quello che è detto è inesatto, ed anche se la consistenza della teoria l’esigesse, anche se l’autore lo desiderasse, ed anche se il lettore lo apprezzasse.... Il poco che è esatto, spesso non è né nuovo, né interessante.>

L’ultima citazione che faccio appartiene a T.S. Kuhn che, nell’opera "La struttura delle rivoluzioni scientifiche" (Flammarion 1972), dice:

<I problemi affrontati dagli scienziati possono essere raccolti in due categorie a seconda che trovano o non trovano la loro soluzione. Tra quest’ultimo gruppo, occorre ancora distinguere quelli che hanno effettivamente una soluzione, ma che non si arriva a trovarla, e quelli che non possono avere soluzione perché, per risolverli, occorre cambiare i paradigmi, cioè operare una vera " rivoluzione scientifica".>

Considerazioni su: Verità, Ragione, Conoscenza e Fede

Permettetemi ancora una breve prefazione costituita dall’esposizione, concisa e propedeutica, di alcune considerazioni su principi fondamentali che ci hanno insegnato a scuola, al fine di sgombrare il campo da incomprensioni, consentendo a tutti di avere le stesse premesse.

  1. Qual è la spinta prevalente nella vita dell’Uomo? La curiosità di sapere!
  2. Dice il Poeta: <Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtude e conoscenza.>

    Già, la "Conoscenza"! Ma che cosa è la conoscenza? "Conoscere: (dal Latino cognosco) Avere cognizione di qualcosa; Intendere; Percepire; Distinguere."

    Quindi raccogliere informazioni, dati, per giungere alla Verità.

  3. Ma quante Verità vi sono? Quelle relative e quell’Assoluta.
  4. Un dubbio che assilla l’homo sapiens da millenni è racchiuso nella seguente domanda sulla Verità:

    <Esiste una Verità Assoluta ed Universale?>

    Per dare una risposta al quesito l’uomo ha definito il Sistema di pensare Filosofico e Scientifico che deriva dalla stessa Origine Logica della scoperta del "Assoluto".

    "L’Assoluto è una nozione che si trova alla base della Conoscenza";

    "Il pensare afferma o nega." Dice Aristotele.

  5. Ma come distinguere tra Conoscenza e Verità e quindi l’Assoluto?

Usando la Ragione che è la "Facoltà dell’uomo di pensare, riflettere, giudicare".

Da ciò nasce la scoperta della Ragione e delle sue regole.

Una regola base è il principio del terzo escluso (terzium non datur):

<Di due affermazioni di cui una è negazione dell’altra, se una è vera l’altra è necessariamente falsa.>

    1. Ma che cosa è la Ragione? E’ una modalità di Conoscenza. Un metodo, coerente ed obiettivo di esplorazione del mondo. La Ragione però ha un limite a partire dal quale la rivelazione diventa dominante. Dopo millenni di uso la Ragione ha purtroppo fallito il compito affidatole, cioè quello di riuscire a portare l’Uomo verso il progresso ed il vivere bene. Quest’affermazione non significa che è messo in dubbio il Metodo Razionale, sono i risultati ottenuti che hanno confermato i limiti della Ragione.
    2. Attraverso la Ragione –ed essa sola- non è possibile ottenere Verità Assolute e Definitive. La Verità, se esiste, non è un’Entità sulla quale la Ragione può dimostrare che una cosa "esiste" o " non esiste". La Ragione permette di distinguere tra un sistema di pensare coerente o incoerente. Essa può giudicare tra "vero" e "falso", all’interno di un solo sistema, ma non può distinguere tra "bene" e "male, o tra "giusto" ed "ingiusto". (Esempi significativi sono: la variazione dei costumi o il mutamento dei giudizi)
    3. La Ragione quindi è in grado di fare una "affermazione di esistenza", ma non una "dimostrazione di esistenza". La Ragione può separare in maniera assoluta tra "vero" e "falso", ma non può distinguere tra "reale " e "fittizio" se non in maniera approssimata. [vedi il "Trattato della natura umana" di HUME e la "Critica della ragion pura" di KANT.] – (ad esempio il grande Kant ammette che "l’esistenza di Dio non si può dimostrare perché si tratta di una affermazione di esistenza e quindi di un concetto metafisico e come tale indimostrabile").
    4. Il mondo Ellenistico - Latino distingue la Ragione (l o g o s = logos) dalla Mitologia (µ???? = mitos) e pone un diritto di propriet? privata sulla nozione di Ragione, obbligando a ridefinire la nozione di "Fede" in opposizione a quella di Ragione. Vi sarebbe quindi una "Ragione Universale" rigorosa ed obiettiva, sorgente di progresso, ed una "Fede" venuta dal fondo dei tempi, irrazionale, soggettiva, oscura, dogmatica e fossilizzata.

 

  1. Se dunque la Ragione non dimostra l’esistenza degli OVNI si è solo nel campo della Fede e quindi gli OVNI non esistono. [Il Terzium non datur di Aristotele.]
    1. Ma attenzione agli errori di ragionamento. La confutazione di un giudizio non implica mai, necessariamente, la conferma del suo contrario: infatti i giudizi possono essere entrambi falsi. Bisogna quindi sempre ricordare che quando un sistema di pensare afferma, di un sistema concorrente, che questo è falso, non dice anche che, di conseguenza, esso è assolutamente vero.
    2. Purtroppo il terzo escluso ha l’inconveniente di essere totalmente inoperante sul piano umano in cui, data la complessità dell’Uomo, coesistono e coabitano tutto ed il contrario di tutto.

E’ con questi ragionamenti che ci apprestiamo ad affrontare l’argomento in discussione in questo nostro incontro.

<CREDERE o NON CREDERE all’ESISTENZA degli OVNI?>

Per rispondere a questa domanda occorre accettare che i significati di Verità e Fede sono relativi e non assoluti, tenendo sempre presente che l’Uomo, sia nelle sue costruzioni mentali basate sulla Ragione, sia sul piano della Conoscenza è solo di fronte all’Universo.

Punti di vista generali.

Il fenomeno OVNI è generalmente definito come:

- enigmatico, poiché non disponendo di un Oggetto ben determinato da studiare che si possa interrogare o definire, lo potremmo studiare solo come fenomeno psico-sociale. In tal metodo renderemmo invisibile il problema facendolo diventare un esempio, tra gli altri, di opinioni propalate tra la gente;

- frustrante, perché non si sa come trattarlo. L’insieme dei fatti riportati mostrano chiaramente che gli Ovni operano in maniera mimetica ed elusiva. Rispetto al fenomeno Ovni ci si contenta di raccomandazioni incantatrici, di voti pii stranamente indifferenti dell’urgenza e dell’interesse per il pubblico;

- inesplicabile, in quanto ogni volta che si trova una spiegazione, non si riesce a far combaciare tutti gli aspetti del fenomeno. Qualcuno dei dati deve essere tralasciato per far tornare i conti;

- democratico, perché non importa chi tra noi, circolando per strada, di giorno o di notte, potrebbe diventare un testimone;

- un imprevisto per le pratiche scientifiche, non per l’affidabilità e la fecondità della raccolta fedele dei fatti, ma per il "trattamento" di questi fatti. Il fenomeno resta, infatti, quasi sempre mancante di evidenti prove scientifiche;

- coloro che lo deridono lo rinviano sistematicamente alla credulità popolare ed a mancanza di informazioni del pubblico. Spesso annunciano che ci si trova d’innanzi a mistificazioni, più o meno raffinate, di cui i testimoni sono vittime.

Per quanto attiene alla molteplicità delle spiegazioni normalmente si parla di:

Con queste premesse, che seguito possiamo dare ad un fenomeno di tal genere?

La sola maniera per evitare di commettere errori o per ridurre i rischi è mostrarsi scettici. Ritengo comunque opportuno procedere ad una analisi seria, partendo dai quesiti che più spesso sono rivolti agli Ovnilogi.

QUESITI.

Esistono due, tra i tanti quesiti possibili, che sono posti sovente.

I° QUESITO: Esistono gli OVNI?

In questi ultimi anni mi accade spesso, durante conversazioni conviviali, di esprimere la mia opinione positiva sul fenomeno Ovnilogico. Dinanzi a questa mia presa di posizione la domanda che mi viene quasi sempre rivolta è:

- <<Su cosa basi la tua convinzione?>>

La mia risposta parte quasi sempre dalla definizione di OVNI. Per rispondere al quesito, occorre quindi, innanzi tutto, verificare se esistono oggetti volanti di questo tipo, cioè non identificati.

La risposta è affermativa ed incontrovertibile almeno in quattro casi.

Due sono legati ad oggetti visti volare, due alle tracce lasciate da alcuni oggetti durante i loro voli.

Il primo caso si è svolto nei cieli di Bruxelles nel 1990. La notte del 30 marzo una serie di luci, disposte a formare una serie di triangoli, effettuarono evoluzioni nei pressi dell’aeroporto, muovendosi secondo traiettorie zigzaganti per circa una ventina di minuti, passando in pochi secondi da quota 2.000 metri a meno di 200 metri dal suolo. Aerei militari NATO F16, sollevatisi in volo, effettuarono una serie di rilevamenti radar, che il Professor Augusto Messen, dell’Università Cattolica di Lovanio (Belgio) sta ancora studiando. La prima conclusione cui il Prof. Messen è giunto è che : "Gli oggetti volanti sono realmente non identificati! Essi costituiscono una realtà materiale assolutamente fuori della portata delle tecnologie terrestri." Ci troviamo quindi alla presenza di alcuni "OVNI".

Il secondo caso è stato comunicato durante il VI convegno Ovnilogico di San Marino del 1998 dal dott. Jean Jeaques Velasco del CNES (ex SIPRA) francese, che ha riportato una dichiarazione ufficiale dell’Aeronautica Militare Francese, la quale ha dichiarato, in un rapporto ufficiale reso al Parlamento Francese, che un gruppo di piloti dell’aeronautica civile francese, in volo il 1997 avvistarono, per alcuni minuti, un oggetto volante che si muoveva alla velocità di uno o due mila Kilometri l’ora nei cieli in prossimità di Parigi perpendicolarmente alla loro traiettoria e che dopo averli incrociati si era allontanato ad una velocità fantastica. Tutto il fenomeno era stato seguito da un radar a terra e scientificamente documentato. Anche in questo caso a detta di Velasco, dell’Aeronautica Militare Francese e mia personale si può affermare, senza ombra di dubbio, che si è alla presenza di un OVNI.

Il terzo caso è legato alle tracce lasciate sul suolo a Luogosano (Avellino), il 22 dicembre 1989, da un oggetto luminoso. Queste, analizzate dal sig. A. Dattilo, perito chimico, e dal sig. V. Iorio, perito elettronico, hanno consentito di concludere che :

<<Un corpo solido si era poggiato sul terreno lasciando impronte dovute ad emissione di campi elettromagnetici di alta frequenza e di forte intensità>>,

e ad un testimone di comunicare di aver visto una luce la notte precedente il rinvenimento, in direzione del luogo delle tracce e di aver subito interferenze e.m. per circa tre minuti. Ecco un altro caso di OVNI accertato scientificamente. (Vedi –Notiziario UFO n° 112/113 Gen. Dic. 1990)

Il quarto caso è quello di Tarquinia del 7 febbraio 1997, in cui un oggetto luminoso, che volava lungo la costa laziale, fu avvistato dai radar di Pratica di Mare e fu visto scomparire nella pineta dell’Università Agraria di Tarquinia. Indagini svolte in loco mostrarono un centinaio di alberi abbattuti in una area ellittica di qualche centinaio di metri e le chiome degli alberi, posti lungo la traiettoria di un probabile atterraggio di un oggetto volante, bruciacchiate. Oltre agli alberi abbattuti, anch’essi bruciacchiati nella parte superiore, non vi erano né crateri né altre tracce o oggetti rinvenuti. Anche in questo caso si può parlare inconfutabilmente di OVNI.

Accanto a questi quattro casi inconfutabili di avvistamenti di oggetti volanti e di rinvenimento di loro tracce, vi sono le testimonianze di migliaia di persone, di istituzioni militari e di scenziati di provata affidabilità, che dicono di aver visto oggetti volanti non identificati, muoversi nel cielo con traiettorie decisamente anomale. Anche se tra le testimonianze vi sono quelle di mitomani, non possiamo certo non dare valore e peso alla testimonianza in sé di molti uomini che ne rendono testimonianza in buona fede, altrimenti dovremmo mettere in dubbio qualsiasi tipo di testimonianza, da qualsiasi persona sia fatta, su qualsiasi fenomeno o situazione sia resa testimonianza, non essendo noi in nessun caso in grado di verificare la attendibilità assoluta del soggetto e/o la sua buona fede.

L’insieme di tutti questi fatti e di queste deduzioni logiche, ci consentono di affermare, senza ombra di dubbio, che:

<<"GLI OVNI ESISTONO">>;

e se quanto tramandatoci storicamente in cronache passate è degno di fede,

<<"SONO ESISTITI DA ALMENO CINQUE O SEIMILA ANNI">>

tempo questo in cui vi sono state testimonianze storiche tramandateci per iscritto o mediante immagini.

II° QUESITO: Esistono ipotesi razionali che spieghino il fenomeno?

Quando ci si muove nel campo delle ipotesi, spesso ci si scontra con il grosso problema della verifica e della sperimentazione delle stesse. Nella storia dell’umanità, molto spesso, non é stato possibile procedere alle verifiche sperimentali di alcune ipotesi, o perché non si avevano strumenti idonei o mancavano teorie fisiche o filosofiche in grado di chiarire completamente i fatti osservati.

Un caso emblematico è dato dalla "Sacra Sindone".

Questa "icona", come è definita dal Papa Giovanni Paolo II, è stata definita dalla NASA un oggetto impossibile. Dopo anni di studi e di analisi vi sono ancora tante ipotesi e posizioni contrastanti intorno a quest’oggetto che, rispetto agli OVNI, ha anche il vantaggio di poter essere studiato.

Quanto più difficile ed arduo risulta allora discutere scientificamente di oggetti che non sono disponibili per lo studio come lo è la Sindone.

Alla luce di questa considerazione, dobbiamo allora abbandonare la via dell’analisi di ipotesi che spieghino i fenomeni osservati? La risposta, a mio avviso, è negativa. Anzi occorre fare continuamente ipotesi sempre più aggiornate da nuovi dati e sottoporle ad analisi razionali e possibilmente a verifiche tecniche.

Michel BOUGARD, presidente della SOBEPS, parlando del caso Belga del 1990 avanza una serie di ipotesi.

A suo avviso: <<Tutto accade come se gli avvenimenti Ovni appaiano brutalmente, venendo da non si sa dove per perdersi nel nulla da dove sono usciti. Dietro queste irruzioni, vi è sia una volontà di parata, una innegabile gusto dello spettacolo, con giochi di luce e sfoggio ostentato delle performances degli oggetti: silenzio totale, immobilità perfetta, spostamento in tutte le direzioni, etc.>>

Ed ancora: <<Anche se la critica razionale non ci consente di scegliere tra alcune ipotesi, sul piano dei fatti è acquisito che il Belgio è stato sorvolato da una o più ordigni capaci di prestazioni difficilmente compatibili con le tecniche terrestri conosciute. Argomenti astronomici e biologici autorizzano a pensare che vi sono, molto probabilmente, diverse forme di vita extraterrestre. La nostra conoscenza dell’evoluzione della vita sulla Terra non permette di dire che l’intelligenza è forzatamente il termine di quest’evoluzione, anche se si può supporre una complessità più spinta. Statisticamente la probabilità di contatto con una intelligenza extraterrestre è molto piccola, ma non nulla.>>

E conclude dicendo: <<Per parte mia, mi concedo ancora il piacere di meravigliarmi davanti al mistero e di cercare la compagnia dei punti interrogativi……>>

Per avvalorare queste o altre ipotesi, analizziamo quali sono le metodologie scientifiche e le modalità tecnologiche usate in ovnilogia prima di trarre delle conclusioni.

Metodologia Scientifica.

La metodologia scientifica che i ricercatori ovnilogi hanno scelto di adottare per l’analisi delle prove comprende sia i metodi classici della fisica, della matematica e della filosofia: induttivo, deduttivo e per assurdo, sia il ragionevole dubbio, usato molto in campo legale.

Poiché i metodi analitici di tipo induttivo, deduttivo e per assurdo hanno dato sia in fisica sia in matematica sia in filosofia buoni risultati, fino a questo momento, la loro utilità ed affidabilità è universalmente riconosciuta e non richiede ulteriori approfondimenti. Per completezza diamo comunque alcune semplificazione dei tre procedimenti.

Il procedimento di verifica "induttivo", che si esplica nel "ricavare, da particolari esperienze, una verità generale", cerca di creare una legge generale da una serie di dati coerenti ricavati dalle testimonianze, o dagli esperimenti. In taluni casi si possono avanzare ipotesi rigorosamente razionali i cui risultati, per essere riconosciuti validi, richiedono soltanto una conferma sperimentale. Tuttavia, talvolta, risulta arduo effettuare tali verifiche sperimentali, si pensi ad alcune ipotesi della teoria della relatività di Einstein come quella dei due gemelli che non ha ancora avuto una verifica sperimentale, ma che non fanno, per questo, ritenere impossibile la teoria.

Il procedimento di verifica consiste nell’avanzare una nuova teoria scientifica che spieghi razionalmente i fenomeni descritti dai testimoni anche se non risultano coerenti con la fisica nota.

Per approfondire l’argomento si rimanda al testo apparso sul sito Internet - www.cifas.net - "Teoria SSH (Super Spin Hypothesis)" nel quale sono introdotte due ipotesi teoriche; il principio di rotazione e l’equivalenza delle energie. Tale teoria del Super Spin ipotizza che gli OVNI siano in grado di trasformarsi da materia in energia e viceversa grazie al fatto che la materia e l’energia altro non sono che rotazione, in tal modo potrebbero effettuare il volo zigzagante gli arresti repentini e le velocità fantastiche senza dover alterare o cambiare le leggi fisiche conosciute.

Il procedimento di verifica "deduttivo", che si basa sul dedurre cioè "quell’operazione della mente per la quale si arriva ad una verità nuova passando per altre verità note", parte dalle descrizioni del fenomeno rese dai testimoni e cerca di farle rientrare in una spiegazione che sia coerente con la fisica conosciuta anche se manca ancora la realizzazione tecnologica. Nell’articolo "Ipotesi su come realizzare le Astronavi." (per una conoscenza più approfondita del problema consultare il sito Internet - www.cifas.net - ) la conclusione cui si giunge è che:

"Per spiegare il comportamento in volo di tali oggetti occorre supporre che il probabile motore usato sia un motore multifunzione integrato che opera in modo diverso secondo il tipo di elemento in cui l’OVNI si viene a trovare e del tipo di manovra che l’OVNI desidera effettuare."

Il procedimento di verifica "per assurdo" è un metodo più usato in matematica ed in filosofia che in fisica, ma che ha una validità scientifica riconosciuta. Esso consiste nel supporre che sia vera una ipotesi contraria al buon senso ed alla ragione e verificare se la teoria o l’ipotesi resiste a questa prova. Se il ragionamento conduce ad un assurdo logico l’ipotesi è vera.

(Esempio. Ipotesi: "Gli OVNI esistono". Analisi per assurdo: "Supponiamo che gli OVNI non esistano". Se esiste la prova che sia stato visto un OVNI questo significa che l’inesistenza degli OVNI è assurda per cui si deduce che l’ipotesi di partenza è vera.)

Nell’esempio sono stati usati contemporaneamente due metodi, quello per assurdo, ed il metodo deduttivo. L’uso contemporaneo di metodi diversi non fa perdere validità ai risultati, ma, al contrario, consente una maggiore flessibilità di ragionamento e di sovrapposizione o intersezione metodologica.

Il procedimento di verifica detto del "ragionevole dubbio" si basa invece sull’analisi delle tesi che la scienza ufficiale propone per negare l’esistenza degli OVNI e sulla verifica dell’esistenza di altre possibili interpretazioni razionali del fenomeno. Nell’articolo intitolato "Credere non Cedere" sono riportate in 'extenso' le possibili alternative che rispondono ai dubbi sollevati dalla scienza ufficiale. (Rinviamo gli interessati al sito Internet - www.cifas.net - ).

Queste sono generalmente di due tipi, una serie di carattere sociologico: es. "perché gli esseri extraterrestri non si manifestano?"; ed una serie di carattere scientifico: es. "le evoluzioni di tali macchine sono impossibili perché vanno contro la fisica conosciuta."

Qui riportiamo parte delle conclusioni ai due tipi di obiezioni, che recitano:

"se gli esseri extraterrestri si considerano molto superiori a noi non hanno necessità di manifestarsi. Evitare uno choc frontale potrebbe essere il loro scopo" (spiegazione sociologica);

"una nuova fisica che consenta il passaggio di tali oggetti da energia a materia e viceversa renderebbero possibili tali evoluzioni" (spiegazione scientifica).

Quindi esiste un ragionevole dubbio, per cui potremo concludere che, se è valida la metodologia usata per le decisioni di carattere penale, sicuramente potremo applicare al caso in esame "l’assoluzione per insufficienza di prove".

 

 

 

Analisi Scientifiche di alcune Testimonianze.

Nel caso delle ipotesi sugli OVNI, vi sono almeno due problemi rilevanti, che risultano insormontabili attualmente.

- Il primo è rigidamente connesso all’irripetibilità del fenomeno;

- Il secondo è fortemente legato all’inadeguatezza Tecnologica.

La metodologia scientifica sugli OVNI deve obbligatoriamente poggiare la maggior parte del suo lavoro sulle testimonianze orali e su pochi reperti (impronte, foto o films, dati Radar, misure em, radioattività etc) lasciati da questi oggetti. La sperimentazione scientifica inoltre può essere difficilmente effettuata sia per mancanza di strumenti adeguati, sia per carenza di teorie fisiche e filosofiche in grado di chiarire soddisfacentemente le osservazioni fatte. Un esempio illuminante, come è stato notato, è quello della "Sacra Sindone.

Dobbiamo allora abbandonare l’analisi delle prove, o continuare con accanimento a raccogliere sempre nuove prove ed indizi da incastonare in un’ipotesi OVNI verificabile razionalmente o scientificamente? E’ quest’ultimo il compito che si sono assunti i ricercatori ovnilogi. Certo alcuni tentativi possono risultare goffi. Alcune teorie possono essere affette da eccesso di fantasia e poca aderenza alle basi scientifiche universalmente accettate. Se la Scienza Ufficiale continuerà a rifiutare lo studio di questo fenomeno, purtroppo sarà necessario accontentarsi di questo stato di cose.

Un manipolo di amatori disinteressati e sognatori, come è avvenuto finora, non può certo disporre delle conoscenze, tecnologie e delle metodologie usate nelle Università. Esso può solo, basandosi sulle capacità personali e sulla grande forza del volontariato, cercare di sopperire alle carenze strutturali e tentare di procedere verso alcune soluzioni, che richiedono un vaglio sperimentale.

Le modalità tecnologiche per l’analisi delle prove, si avvalgono, quando è possibile e là dove il ricercatore è in grado di accedere alla strumentazione universitaria, degli stessi strumenti e delle stesse metodologie della scienza ufficiale. Tenendo conto dei mezzi, delle risorse umane e delle difficoltà da superare, uno sparuto gruppo di ricercatori idealisti è riuscito a catalogare, promuovere dibattiti ed azzardare teorie nell’arco di cinquanta anni.

Riportiamo qui di seguito alcune testimonianze e le relative ricerche scientifiche effettuate che hanno mostrato la necessità delle indagini per conoscere la verità, senza pregiudizi.

 

I° Caso: La foto scura.

La foto di cui si fa riferimento è una foto scattata una notte del 1998 nella campagna di Bruxelles da un ovnilogo che in compagnia di altri due amici aveva avuto la fortuna di assistere ad un evento ovnilogo notturno. All’atto dello sviluppo del negativo la sorpresa grande fu che il negativo risultava completamente grigio chiaro. Non vi era traccia delle tre luci triangolari viste chiaramente da tutti e tre i testimoni che, confermando la concretezza del fenomeno, non capivano la mancanza della prova fotografica. Come mai, pur avendo tutti assistito al fenomeno, pur avendo il fotografo inquadrato perfettamente l’OVNI mentre si trovava sulla sua verticale, la pellicola non risultava impressionata?

Il fatto strano non poteva imputarsi ad un errore del fotografo che era un professionista, non poteva imputarsi ad un difetto della pellicola che era risultata perfetta a tutte le analisi tecniche effettuate sul fotogramma e su quelli precedenti e seguenti il fotogramma incriminato.

Da un’analisi più approfondita risultò che il fotogramma era stato sovresposto a raggi infrarossi.

L’indagine sulla risposta cromatica della macchina fotografica mostrò che l’obiettivo non filtrava tali raggi al contrario di altre macchine meno speciali e meno costose.

Ricordando le testimonianze di altri testimoni che hanno osservato alcuni ovni di giorno, il ricercatore (Prof. Messen) si ricordò che molti testimoni parlavano di un alone rosso intorno ad alcuni di questi. Inoltre la presenza di forti emissioni infrarosse erano state notate su di un lato degli Ovni triangolari di Bruxelles del 1989. Il professore effettuò una serie di esperimenti su varie pellicole fotografiche sottoponendole a vari effetti. La conclusione scientifica del ricercatore è stata che il fotogramma incriminato, per effetto Herschel, era stato sottoposto ad una forte emissione di raggi infrarossi prodotti dall’Ovni che sorvolava l’obiettivo, per cui risultava sovresposta ai raggi infrarossi e le altre lunghezze d’onda emesse dall’ovni non avevano potuto impressionare la pellicola che risultava quindi chiara.

Cosa mostra questo primo caso?

Che, se si indaga con procedimenti scientifici accurati, si possono spiegare alcuni fenomeni che sembrano a prima vista assurdi.

Ma andiamo avanti.

 

 

II° Caso: La luce solida.

Quante volte i testimoni di fenomeni ovnilogica hanno dichiarato di aver visto dei dischi che si fermavano ad una certa altezza da terra e facevano uscire dalla parte inferiore un cilindro luminoso che si allungava lentamente verso terra.

Tale cilindro di luce, pur arrivando fin quasi a terra, non illuminava la parte sottostante il cilindro come invece farebbe un riflettore.

I film di Star Treck hanno reso celebre questo tubo luminoso usato anche per il teletrasporto.

Gli scienziati ortodossi, finora, hanno sempre portato questo esempio per dimostrare l’inattendibilità delle testimonianze e quindi la semi infermità mentale o la malafede dei testimoni.

Studi effettuati nell’Università Cattolica di Lovanio in Belgio ed in alcune università americane hanno mostrato che:

-se si applica un campo magnetico rotante di forte intensità ad un gas, si riesce a ionizzare un cilindro di gas investito dal campo ed a tenerlo confinato;

-al variare dell’intensità del campo magnetico il cilindro si allunga e si accorcia proporzionalmente a tale intensità;

-se si accoppia al campo magnetico un campo elettromagnetico oscillante ad una determinata frequenza, si innesca nel gas confinato il fenomeno della fosforescenza tipico dei tubi al neon;

-mediante campi magnetici opportuni si riesce a spostare, o se volete a teletrasportare, le rane.

La ricerca scientifica comincia solo ora a far luce su di un fenomeno fisico molto interessante che però, in buona fede, era stato comunicato a tutti da alcuni fedeli testimoni che, pur non riuscendo a spiegarsi il fenomeno, anche a rischio dello scherno e delle accuse dei saccenti, per puro amore della verità dei fatti osservati, avevano descritto il fenomeno esattamente come, solo ora, cominciamo a capire e riprodurre in laboratorio.

Anche in questo caso la morale che si ricava è che una buona dose di modestia e di curiosità non guasta.

 

 

III° Caso: L’oggetto sdoppiato.

Un caso oltremodo interessante è quello dell’OVNI che appare all’improvviso e si sdoppia in due OVNI che volano in direzione opposta, i quali, dopo un certo tempo, scompaiono di colpo in momenti diversi. Ecco un bel rompicapo cui nessuno aveva tentato finora di dare una risposta tranne quella che non è un fenomeno fisicamente possibile e quindi chi dice di aver visto tale fenomeno è….etc. etc. etc..

Il Prof. Breccia dell’Università dell’Aquila, uno scienziato curioso, ha studiato la risposta di un sonar, posizionato a terra, sorvolato da un aereo supersonico.

Supponendo che l’aereo voli al doppio della velocità del suono (Mac-2), se l’aereo è in allontanamento dalla stazione sonar posta a terra, l’apparecchio non evidenzierà alcun segnale, o eco sonar, in quanto le onde emesse dal sonar (che procedono anch’esse alla velocità del suono) non potranno mai raggiungere l’obiettivo ed esserne riflesse, se l’aereo si sta avvicinando si muove più veloce degli echi che esso stesso genera per cui, quando questi giungono alla stazione, non sono in alcun modo correlati alle vere posizioni dell’aereo. In altri termini solo quando l’aereo è ormai lontano dalla stazione sonar, questa inizia a ricevere gli echi. Sullo schermo del sonar comparirà dal nulla, in una zona del cielo lungo la traiettoria dell’aereo, un eco che quasi subito si sdoppia in due echi che si muovono alla stesa velocità in direzione opposte, l’uno in direzione dell’aereo, l’altro retrogrado. Infine, entrambi gli echi scompariranno, come per incanto, in momenti diversi.

La conclusione a cui possiamo giungere è che non vi erano due oggetti che volavano in senso opposto, ma un oggetto solo che volava alla velocità doppia di quella del suono. La risposta è semplice ora che conosciamo i limiti, le caratteristiche del sonar e le modalità d’azione del velivolo.

Per i Radar si deve procedere allo stesso modo cercando di capire limiti e caratteristiche di tale strumento quando è usato per raccogliere dati sugli OVNI. Questo non avviene normalmente perché tali strumenti sono stati creati per scopi che non sono quelli di rivelare gli OVNI!

Procedendo allo stesso modo nei confronti dello strumento occhio la spiegazione del fenomeno luminoso, riferito da molti testimoni, porta a concludere che i testimoni forse hanno visto un oggetto luminoso che volava a velocità doppia di quella della luce.

Meditate gente, meditate!

Vi sono infine ulteriori problematiche legate agli OVNI la cui classificazione è data attualmente dai due vocaboli seguenti:

CONCLUSIONE.

Un principio scientifico chiamato "rasoio di Ockham" suggerisce che la teoria la più semplice, che rende conto di un problema, è quella che conviene scegliere come avente le maggiori chances di essere corretta.

Da quanto detto ed affermato in precedenza, dopo un cinquantennio di studi e di analisi scientifiche, una volta scartate le spiegazioni convenzionali, totalmente inconsistenti al riguardo degli enigmi posti dai fatti, l’ipotesi extraterrestre è quella che viene più spontaneamente in mente, e che sembra la più razionale. Essa è certamente plausibile, se non dimostrabile, lasciando spazio alla speculazione.

L’insieme dei metodi d’indagine e delle ipotesi scientifiche richiede non solo un continuo approfondimento, ma obbliga a proseguire in tal senso, sottoponendo le più recenti osservazioni e testimonianze di fenomeni anomali, alla verifica non solo sulla loro attendibilità, ma anche sulla loro rispondenza alle ipotesi avanzate.

Il lavoro d’affinamento è estremamente importante e richiede non solo la sinergia di tutte le menti disponibili, ma anche un lavoro multidisciplinare, poiché i fenomeni sono complessi e di diversa natura. Si spazia, infatti, da fenomeni meramente fisico - chimici fino a giungere a fenomeni squisitamente psicologici.

Spesso la scienza ufficiale, non essendo in grado di dare una risposta esauriente ad alcuni fenomeni preferisce ignorarli piuttosto che azzardare ipotesi estremamente innovative. Il compito di rompere il ghiaccio e di proporre ipotesi avanzate e talvolta avveniristiche se lo sono assunto la fantascienza e l’Ovnilogia. Nell’attesa di rendere scienza quella che attualmente sembra un’assurda ed impossibile serie di fenomeni, l’Ovnilogia continua a cercare, raccogliere, indagare, proporre, usando la Conoscenza come strumento della Scienza. Riteniamo sia giunto il momento, anche in considerazione delle proporzioni che ha raggiunto il fenomeno, di seguire il suggerimento del Prof. Paolo Maffei, secondo cui "è tempo che il fenomeno sia affrontato seriamente" con la collaborazione di tutte le risorse disponibili e di rafforzare la convinzione del Prof. Carlo Rubbia secondo cui " quello ovnilogico è certamente un capitolo che non bisogna lasciar cadere".

E’ di questi giorni la notizia che a Napoli alcuni ricercatori hanno trovato dei batteri in una meteorite e che sono riusciti a risuscitarli. La teoria ovnilogica della vita extraterrestre riceve in tal modo una conferma autorevole. D'altronde partendo da due considerazioni generali: se "La Fisica è la Stessa in Tutto l’Universo" e se "Il Progetto di Vita è Unico nell’Universo" dobbiamo concludere che il tempo ci consentirà di mostrare la prova dell’esistenza degli extraterrestri.

Data la rilevanza e la persistenza del fenomeno occorre guardare al fenomeno OVNI con gli occhi della Conoscenza, tagliando tutti gli orpelli fantastici. Sviluppare e coordinare alcune modalità tecnologiche per l’analisi delle prove non basterà a risolvere definitivamente il problema OVNI, ma consentirà una ricaduta teorico-pratica per il bene della Scienza e della Conoscenza che è il fine primo ed ultimo dell’essere intelligente chiamato "UOMO".

Possiamo andare oltre? Credo di sì. Infatti, i ragionevoli dubbi, immessi in uno scenario complessivo che è sufficientemente coerente ci consentono di azzardare un’ipotesi che riassumerei nei punti seguenti:

<le leggi fisiche sono le stesse in tutto l’universo pur nella diversità delle condizioni, inoltre il progetto della vita è unico in tutto l’universo con la sua varietà di forme, quindi gli Extraterrestri esistono!>

<l’Universo va considerato come un Territorio in cui valgono le stesse regole.>

<Gli extraterrestri, pur non essendo interessati a contattarci per farsi riconoscere, in quanto molto superiori a noi, lasciano, involontariamente o per necessità, tracce della loro presenza che ci consentono di scoprire la loro esistenza.>

<Pur nella difficoltà dell'identificazione delle diverse tracce, molti casi ormai ci convincono che le loro azioni nei nostri confronti, non sono orientata al nostro bene, ma sono dirette prevalentemente allo sfruttamento delle risorse terrestri di qualsiasi genere, esattamente come l'uomo ha da sempre fatto quando ha conquistato un nuovo territorio.>

<Infine questi esseri sono in possesso di una tecnologia tale da renderli molto più liberi di noi di disporre delle energie fisiche messe a disposizione degli esseri viventi dalla natura.>

Ci domanderemo allora: <Cosa possiamo fare?>

Come prima cosa prendere coscienza del fenomeno e non usare la tecnica dello struzzo. Quindi operare con tutte le nostre forze per migliorare la nostra conoscenza e conseguentemente la nostra tecnologia. Renderci in fine simili il più possibile a loro per poterli contattare o costringerli a contattarci e diventare forse anche noi degli DEI.

Dice!:

<E se tutto questo non riuscissimo o non fossimo capaci di farlo?>

Allora ......."Possiamo sempre non credere!"

 

 

 

A.Magenta

Roma 14 gennaio 2002


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